d.ssa Stefania SINIGAGLIA

d.ssa Stefania SINIGAGLIA
d.ssa Stefania SINIGAGLIA Presidente dell'AICCeF

ANNO 2017 NUMERO 3


Care Colleghe e cari Colleghi
eccomi al consueto appuntamento con Voi e con i Lettori della Rivista per mantenere un filo diretto programmatico ed informativo sulle attività dell’Associazione.
Innanzitutto intendo ringraziarvi per la costante attenzione e partecipazione alla vita associativa che ci consente di crescere in vitalità, visibilità e professionalità. Il vostro sostegno e accompagnamento nello svolgimento delle attività e dei ruoli richiesti dall’Associazione ci fa crescere e ci sostiene nel lavoro che svolgiamo, incoraggiandoci a fare sempre meglio.
Ringrazio in particolare i Referenti regionali e tutti i soci tutor di Tirocinio che stanno svolgendo il prezioso compito di accompagnamento ai colleghi appena diplomati e di “ponte” tra le realtà regionali e la sede centrale, attivando convenzioni con Enti pubblici e privati, secondo le nuove linee guida AICCeF. Questo capillare lavoro sta portando la figura del consulente familiare e la consulenza in tante realtà rivolte alla famiglia, diverse da quella consultoriale.
Stiamo lavorando alla realizzazione di una mappatura di tutte le strutture convenzionate con l’AICCeF a livello nazionale e speriamo di poterla pubblicare a breve sul nuovo sito, in modo da agevolare i soci aggregati nella ricerca di una sede di tirocinio. Sappiamo che in alcune regioni ci sono molte strutture disponibili ed in altre si fa molta fatica a trovare accoglienza e per questo intendo chiedere aiuto ai Presidenti dell’UCIPEM, del CFC e del CIF per sensibilizzare i Direttori dei consultori, a loro associati, a favorire l’accoglienza dei nostri tirocinanti.
Nello svolgere questo compito di ricerca di strutture da convenzionare più volte i Referenti regionali mi hanno segnalato il fatto che la nostra figura, alle volte, non è valorizzata e in altre viene ancora oggi confusa con altre che operano nel campo della relazione d’aiuto. Fare chiarezza in merito alle professioni d’aiuto compete sia agli Ordini che alle Associazioni Professionali, definendo correttamente gli ambiti per evitare confusione nei confronti dell'utenza, ma senza creare discriminazioni o scorrette informazioni.
Come sapete l’AICCeF sta da tempo affrontando questo compito con tenacia e competenza, ma siamo consapevoli che abbiamo bisogno dell’aiuto di ogni associato per rappresentare e difendere la professione che esercitiamo. Abbiamo un bellissimo Codice Deontologico che ci indica gli atteggiamenti giusti da tenere in ogni occasione. Abbiamo una storia molto ben documentata che ci identifica, che dobbiamo fare nostra con consapevolezza sia per difenderla che per trasmetterla alle nuove generazioni. Non si tratta di difendere una “etichetta” professionale o di fare “rivendicazioni ” nelle strutture dove operiamo, ma di portare avanti con la dovuta dignità un patrimonio culturale e metodologico unico nel suo genere in Italia, che non è secondo a quello di altre professioni.
Spetta a noi non accettare condizioni lavorative, volontarie o remunerate, che sviliscono, mettono in posizione secondaria la figura del consulente familiare, o sono contrarie a quanto previsto dal Codice deontologico ricordando con garbo e fermezza che:
Ø non siamo un “filtro” che serve solo per passare obbligatoriamente i casi ad altri professionisti presenti nell’équipe. Come previsto dal Codice deontologico passiamo ad altri professionisti i casi dove si evince una patologia e comunque questo passaggio deve avvenire non in forma automatica ma con i dovuti passaggi e attenzioni relazionali nel rispetto delle persone che si rivolgono a noi.
Ø La consulenza non è un intervento “trasversale” che può essere esercitata da altre figure professionali esistenti nell’équipe: psicologo, assistente sociale, avvocato, a meno che non abbiamo il titolo triennale di consulenti familiari come previsto dalla legge. Senza contare che la nostra formazione è orientata su una base socio educativa verso la persona, la coppia e la famiglia visti nella totalità delle loro componenti e utilizza metodologie, tecniche e strumenti tipici dell’accoglienza, dell’ascolto non direttivo e nell’ apprendimento dell’autoascolto..
Ø Il consulente familiare è un professionista, uno specialista, che non può nè deve essere confuso con altre professioni presenti nei consultori, nei centri di consulenza e nei centri per le famiglie. Tutto questo si evince dal nostro Statuto e dal Codice deontologico. Atti normativi che sono il cardine della nostra associazione professionale e che ci hanno consentito l’iscrizione nel registro del MISE, e fatto ottenere un decreto Ministeriale come Associazione maggiormente rappresentativa delle professioni non regolamentate in Italia .
Alla non conoscenza dobbiamo rispondere sempre con la serietà e la professionalità che ci distinguono e con l’impegno alla formazione continua, alla ricerca, al consolidamento della rete che abbiamo creato negli anni con altri organismi ed enti, ma anche con professionisti nazionali ed internazionali. Rete che abbiamo consolidato nella Conferenza Internazionale di Trento: con ICCFR, col Centro Internazionale Studi sulla Famiglia, UCIPEM, CFC, le Scuole di Formazione tanto per citarne alcuni.
Sentivo il bisogno di ribadire in occasione del quarantennale dell’AICCeF chi siamo, evidenziare punti salienti della nostra storia professionale ma anche e sollecitare  ognuno di voi a rappresentare con forza e orgoglio la nostra bella professione.
Nell’augurarvi buona lettura e una meritata vacanza vi do appuntamento alla prossima Giornata di Studio di ottobre per condividere momenti formativi e conviviali, e per festeggiare un cammino lungo 40 anni!
Rita Roberto


Nessun commento:

Posta un commento