d.ssa Stefania SINIGAGLIA

d.ssa Stefania SINIGAGLIA
d.ssa Stefania SINIGAGLIA Presidente dell'AICCeF

ANNO 2015 N. 2



Care Colleghe e cari Colleghi,
scrivo queste righe avendo ancora vive dentro di me le risonanze dell’ultima Giornata di studio e degli avvenimenti che l’hanno preceduta. Andando per ordine esprimo grande soddisfazione per la numerosa affluenza alla sessione d’esame a Socio effettivo del 18 aprile. Abbiamo esaminato, in 4 commissioni, 30 consulenti familiari che hanno superato positivamente il colloquio e sono stati ammessi nell’Elenco della nostra associazione. Questo è un segnale molto importante di consapevolezza dell’importanza di essere iscritti ad un associazione professionale nel rispetto soprattutto delle persone che si rivolgono a noi e che hanno diritto di sapere che siamo professionisti ben formati e con un chiaro profilo professionale. So che a questa consapevolezza hanno grandemente contribuito sia i Consiglieri che svolgono le lezioni del modulo Aiccef  durante il triennio sia le Scuole di formazione e per questo ringrazio i Direttori  che sono anche intervenuti al Consiglio direttivo portando il loro contributo in termini di suggerimenti e richieste.
A seguire abbiamo realizzato un momento formativo/informativo con i Referenti Regionali a cui abbiamo ampliato la precedente delega inserendoli anche nell’organigramma dell’Associazione. Nelle pagine di questo numero troverete un articolo che ne delinea le funzioni, prima fra tutte quella di “ponte” che avvicina all’Associazione i Soci delle varie regioni e li mette in comunicazione tra loro accorciando le distanze e creando positive sinergie locali.
Altro momento molto bello e piacevole è stato l’incontro con la dott.ssa Michela Duè, cugina di Giovanna Bartholini, che ci ha raggiunto il sabato sera per la presentazione del libro Il Consulente di Coppia. Durante la cena, insieme al Consiglio Direttivo, abbiamo avuto modo di parlare di Giovanna, di condividere ricordi in un clima accogliente denso di emozioni. Durante la presentazione della Giornata di studio ho avuto modo di ringraziare pubblicamente la famiglia Bartholini per la concessione alla riedizione di tutti i libri scritti da Giovanna, che costituiscono per noi un patrimonio culturale importante. Il libro è stato donato a tutti i partecipanti e alla relatrice dott.ssa Emiliana Alessandrucci presidente del Coordinamento delle libere associazioni professionali CoLAP. La sua relazione ha focalizzato l’attenzione della platea su temi quali: l’attestazione di qualità, la funzione delle associazioni professionali e la forza che queste possono avere nel proporre al mondo politico interventi mirati a tutelare e facilitare il lavoro professionale. Certo quello che ha prospettato e gli argomenti che ha trattato, aprono un punto di vista nuovo da cui guardare la nostra professione, che, come sapete, è svolta dalla maggior parte dei soci in forma volontaria. Desidero soffermarmi su questo punto per rassicurare quanti desiderano continuare a svolgere la professione per volontariato, ma anche incoraggiare quanti vogliono effettuarla in forma remunerata. Le due scelte sono assolutamente conciliabili ed hanno in comune la professionalità che entrambe devono mantenere per il bene delle persone che si rivolgono a noi e per la tutela di una figura professionale presente sul territorio Italiano da molto tempo e in maniera capillare. 
L’AICCeF stessa è nata con questo scopo e oggi può affermare di aver portato a compimento buona parte dei punti fondamentali dello Statuto. Siamo molto cresciuti in questi anni e possiamo essere orgogliosi dei risultati raggiunti. Ora abbiamo bisogno di potenziare alcuni servizi associativi, primo fra tutti la Segreteria, ma anche di rinnovare le cariche e dare maggiori deleghe che consentano a tutti di fare squadra e  collaborare ad un obiettivo comune. 
Per questo motivo vi aspettiamo numerosi  il 18 ottobre a Bologna, presso il Camplus Bononia, in occasione della seconda Giornata di Studio, poichè ci sarà l’Assemblea dei Soci e le Elezioni per il rinnovo dei componenti del Consiglio Direttivo, dei collegi dei Revisori dei conti e dei Probiviri. Verrete debitamente informati sulle modalità di proporre le vostre candidature e sullo svolgimento delle operazioni di voto. Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti per far funzionare al meglio l’associazione e il vostro impegno a candidarvi ed a partecipare è molto importante.
Vi saluto riproponendovi il brano “lezioni dalle oche”  di Milton Olson che pubblicai nel primo numero del 2005 quando accettai il passaggio di testimone da Graziella Frera nella redazione della Rivista.
Lezioni dalle oche
Di Milton Olson
1 - quando un’oca, che vola nello stormo, sbatte le ali crea una scia nella quale possono volare le oche che la seguono. Volando in modo da formare una /\ l’intero stormo aumenta il raggio di volo del 71% rispetto ad un uccello che vola  da solo. Le persone che condividono una meta e hanno un elevato senso della comunità, possono giungere a destinazione più facilmente e velocemente: esse infatti viaggiano condividendo gli sforzi e moltiplicando le risorse in modo da raggiungere la massima sinergia.
2 – Ogni volta che un’oca esce dalla formazione e tenta di volare da sola, sente subito il maggior attrito e la resistenza all’aria, e torna rapidamente in formazione per trarre vantaggio dal potere di sfondamento che viene dalla compagna che la precede a distanza ravvicinata. Se avessimo lo stesso buon senso delle oche, resteremmo in formazione con coloro che condividono la nostra meta e lavorano per la stessa causa.
3 – Quando l’oca che guida lo stormo si stanca, rientra nella formazione e un’altra la sostituisce nel ruolo trainante di leader del gruppo.  Vale la pena di alternarsi nei compiti più estenuanti e difficili, in modo da condividere gli oneri del comando.
4 – Le oche che seguono la formazione a  /\, lanciano dei feed-back positivi a quelle che sono in testa per sostenerle e incoraggiarle nel mantenere la velocità. Dare riconoscimenti a chi fa qualcosa a noi utile, oppure confrontarsi in modo costruttivo migliora il clima, innalza la motivazione e aumenta l’efficacia degli sforzi fatti.
5– Quando un’oca si ammala, si ferisce o viene uccisa, due compagne lasciano la formazione e la seguono verso il basso per aiutarla e proteggerla. Restano con lei fin quando non torna a volare o muore. Si lanciano allora da sole, si uniscono ad un’altra formazione o raggiungono lo stormo di appartenenza. Se avessimo la stessa empatia delle oche anche noi sapremmo sostenerci a vicenda nei momenti più difficili e drammatici.

 Questo piccolo dono  traduce in immagine quello che è il nostro camminare insieme e quello che si impara entrando nello “stormo” dei Consulenti Familiari.
Grazie a tutti di cuore.
                Rita Roberto

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