di Raffaello Rossi
E’ molto difficile passare in rassegna gli anni dell’ultimo mandato alla presidenza AICCeF e nel consiglio direttivo.
Abbiamo vissuto intensamente tante esperienze e ci troviamo a metà di un guado importante, che senza temere di essere retorico potrei definire un passaggio storico.
Non voglio ripetermi, in quanto le mie lettere vi hanno sempre accompagnato, dalle pagine della rivista riassumendo passo per passo la vita della nostra associazione.
Il consiglio si è impegnato con costanza su molti fronti; quelli che ad oggi ritengo più significativi sono stati:
la formazione con la definizione dei temi e l’organizzazione delle giornate di studio ed aggiornamento. Abbiamo approfondito i temi dell’identità, dell’ascolto, della pace cercando di svilupparli su un doppio binario, quello delle relazioni e quello delle esperienze
la definizione del profilo professionale: con i passaggi nel COLAP, la formulazione dell’assicurazione professionale, la continua ricerca del consolidamento delle radici e dell’innovazione anche tramite i collegamenti con università e associazioni di settore
la regolamentazione delle scuole accreditate: elemento fondamentale che nell’ultimo anno ci ha visti impegnati in un percorso che è solo agli inizi
Come dicevo, siamo a metà di un guado, credo che il consiglio attuale abbia fatto molto, ma è una storia che si sviluppa dipanandosi come una matassa a piccolissimi passi e ancora tanto c’è da fare.
Adottando uno stile di rigore e di chiarezza dobbiamo dare sempre più continuità, innovazione, visibilità alla nostra associazione e alla nostra professione.
Spero che per tutti noi sia iniziata una nuova primavera, mi sembra di vedere i primi boccioli, posso solo sperare che, continuando ad irrigare le nostre piante, essi diventino presto fiori e poi portino i frutti.
Questo è il mio augurio nel ringraziare i soci, i membri del consiglio direttivo in carica e in particolare la redazione della rivista, che da sempre svolge un ruolo primario nella vita della nostra associazione.
Vi abbraccio tutti e vi ringrazio per esserci stati vicini nel difficile e appassionato percorso di questo mandato.
E’ molto difficile passare in rassegna gli anni dell’ultimo mandato alla presidenza AICCeF e nel consiglio direttivo.
Abbiamo vissuto intensamente tante esperienze e ci troviamo a metà di un guado importante, che senza temere di essere retorico potrei definire un passaggio storico.
Non voglio ripetermi, in quanto le mie lettere vi hanno sempre accompagnato, dalle pagine della rivista riassumendo passo per passo la vita della nostra associazione.
Il consiglio si è impegnato con costanza su molti fronti; quelli che ad oggi ritengo più significativi sono stati:
la formazione con la definizione dei temi e l’organizzazione delle giornate di studio ed aggiornamento. Abbiamo approfondito i temi dell’identità, dell’ascolto, della pace cercando di svilupparli su un doppio binario, quello delle relazioni e quello delle esperienze
la definizione del profilo professionale: con i passaggi nel COLAP, la formulazione dell’assicurazione professionale, la continua ricerca del consolidamento delle radici e dell’innovazione anche tramite i collegamenti con università e associazioni di settore
la regolamentazione delle scuole accreditate: elemento fondamentale che nell’ultimo anno ci ha visti impegnati in un percorso che è solo agli inizi
Come dicevo, siamo a metà di un guado, credo che il consiglio attuale abbia fatto molto, ma è una storia che si sviluppa dipanandosi come una matassa a piccolissimi passi e ancora tanto c’è da fare.
Adottando uno stile di rigore e di chiarezza dobbiamo dare sempre più continuità, innovazione, visibilità alla nostra associazione e alla nostra professione.
Spero che per tutti noi sia iniziata una nuova primavera, mi sembra di vedere i primi boccioli, posso solo sperare che, continuando ad irrigare le nostre piante, essi diventino presto fiori e poi portino i frutti.
Questo è il mio augurio nel ringraziare i soci, i membri del consiglio direttivo in carica e in particolare la redazione della rivista, che da sempre svolge un ruolo primario nella vita della nostra associazione.
Vi abbraccio tutti e vi ringrazio per esserci stati vicini nel difficile e appassionato percorso di questo mandato.
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