Care Colleghe e cari
Colleghi
eccomi al consueto
appuntamento con Voi e con i Lettori della Rivista per mantenere un filo
diretto programmatico ed informativo sulle attività dell’Associazione.
Innanzitutto intendo
ringraziarvi per la costante attenzione e partecipazione alla vita associativa
che ci consente di crescere in vitalità, visibilità e professionalità. Il
vostro sostegno e accompagnamento nello svolgimento delle attività e dei ruoli
richiesti dall’Associazione ci fa crescere e ci sostiene nel lavoro che
svolgiamo, incoraggiandoci a fare sempre meglio.
Ringrazio in
particolare i Referenti regionali e
tutti i soci tutor di Tirocinio che stanno svolgendo il prezioso compito di
accompagnamento ai colleghi appena diplomati e di “ponte” tra le realtà
regionali e la sede centrale, attivando convenzioni con Enti pubblici e
privati, secondo le nuove linee guida AICCeF. Questo capillare lavoro sta
portando la figura del consulente familiare e la consulenza in tante realtà
rivolte alla famiglia, diverse da quella consultoriale.
Stiamo lavorando alla
realizzazione di una mappatura di tutte le strutture convenzionate con l’AICCeF
a livello nazionale e speriamo di poterla pubblicare a breve sul nuovo sito, in
modo da agevolare i soci aggregati nella ricerca di una sede di tirocinio.
Sappiamo che in alcune regioni ci sono molte strutture disponibili ed in altre
si fa molta fatica a trovare accoglienza e per questo intendo chiedere aiuto ai
Presidenti dell’UCIPEM, del CFC e del CIF per sensibilizzare i Direttori dei
consultori, a loro associati, a favorire l’accoglienza dei nostri tirocinanti.
Nello svolgere questo
compito di ricerca di strutture da convenzionare più volte i Referenti
regionali mi hanno segnalato il fatto che la nostra figura, alle volte, non è
valorizzata e in altre viene ancora oggi confusa con altre che operano nel
campo della relazione d’aiuto. Fare chiarezza in
merito alle professioni d’aiuto compete sia agli Ordini che alle Associazioni
Professionali, definendo correttamente
gli ambiti per evitare confusione nei confronti dell'utenza, ma senza creare
discriminazioni o scorrette informazioni.
Come
sapete l’AICCeF sta da tempo affrontando questo compito con tenacia e competenza, ma
siamo consapevoli che abbiamo bisogno dell’aiuto di ogni associato per
rappresentare e difendere la professione che esercitiamo. Abbiamo un bellissimo
Codice Deontologico che ci indica gli atteggiamenti giusti da tenere in ogni
occasione. Abbiamo una storia molto ben documentata che ci identifica, che
dobbiamo fare nostra con consapevolezza sia per difenderla che per trasmetterla
alle nuove generazioni. Non si tratta di difendere una “etichetta”
professionale o di fare “rivendicazioni ” nelle strutture dove operiamo, ma di
portare avanti con la dovuta dignità un patrimonio culturale e metodologico
unico nel suo genere in Italia, che non è secondo a quello di altre
professioni.
Spetta a noi non
accettare condizioni lavorative, volontarie o remunerate, che sviliscono,
mettono in posizione secondaria la figura del consulente familiare, o sono
contrarie a quanto previsto dal Codice deontologico ricordando con garbo e
fermezza che:
Ø non siamo un “filtro” che serve solo per
passare obbligatoriamente i casi ad altri professionisti presenti
nell’équipe. Come previsto dal Codice deontologico passiamo ad altri
professionisti i casi dove si evince una patologia e comunque questo passaggio
deve avvenire non in forma automatica ma con i dovuti passaggi e attenzioni
relazionali nel rispetto delle persone che si rivolgono a noi.
Ø La consulenza non è un intervento “trasversale” che
può essere esercitata da altre figure professionali esistenti nell’équipe:
psicologo, assistente sociale, avvocato, a meno che non abbiamo il titolo triennale
di consulenti familiari come previsto dalla legge. Senza contare che la nostra formazione
è orientata su una base socio educativa verso la persona, la coppia e la
famiglia visti nella totalità delle loro componenti e utilizza metodologie,
tecniche e strumenti tipici dell’accoglienza, dell’ascolto non direttivo e
nell’ apprendimento dell’autoascolto..
Ø Il consulente
familiare è un professionista, uno specialista, che non può nè deve essere confuso con altre professioni presenti nei
consultori, nei centri di consulenza e nei centri per le famiglie. Tutto questo
si evince dal nostro Statuto e dal Codice deontologico. Atti normativi che sono
il cardine della nostra associazione professionale e che ci hanno consentito
l’iscrizione nel registro del MISE, e fatto ottenere un decreto Ministeriale
come Associazione maggiormente rappresentativa delle professioni non
regolamentate in Italia .
Alla non conoscenza
dobbiamo rispondere sempre con la serietà e la professionalità che ci
distinguono e con l’impegno alla formazione continua, alla ricerca, al
consolidamento della rete che abbiamo creato negli anni con altri organismi ed
enti, ma anche con professionisti nazionali ed internazionali. Rete che abbiamo
consolidato nella Conferenza Internazionale di Trento: con ICCFR, col Centro
Internazionale Studi sulla Famiglia, UCIPEM, CFC, le Scuole di Formazione tanto
per citarne alcuni.
Sentivo il bisogno di
ribadire in occasione del quarantennale dell’AICCeF chi siamo, evidenziare
punti salienti della nostra storia professionale ma anche e sollecitare ognuno di voi a rappresentare con forza e
orgoglio la nostra bella professione.
Nell’augurarvi
buona lettura e una meritata vacanza vi do appuntamento alla prossima Giornata
di Studio di ottobre per
condividere momenti formativi e conviviali, e per festeggiare un cammino lungo
40 anni!
Rita Roberto
Nessun commento:
Posta un commento